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Di necessità, virtù


“Cos’è il genio? E’  fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione.”

Alla signora  californiana Susan Braig, 61 anni, nel 2004 fu diagnosticato un cancro al seno. Le cure erano molto costose, e la signora non disponeva di una adeguata copertura  assicurativa per le spese sanitarie.  Quando fu costretta a sborsare di tasca propria più di $500 per una cura di chemioterapia, si ritrovò a pensare che le medicine erano preziose come gemme.

Ma l’idea dei gioielli con le pillole  le venne solo tre anni dopo. A quel tempo lavorava come scrittrice per raccogliere sovvenzioni per organizzazioni artistiche e come pittrice e artista specializzata in pezzi satirici. Dovendo partecipare ad una mostra d’arte a tema medico organizzata dalla Fondazione Pasadena Newtown, immaginò una finta  pubblicità di gioielli Tiffany & Co. per la mostra.
Con l’intento di creare una pubblicità che raffigurasse diversi farmaci al posto di diamanti, rubini e smeraldi, ha finito col  costruire una vera e propria tiara da principessa tempestata dai  residui dei medicinali che usava per combattere  il suo cancro (dal quale fortunatamente era già guarita), insieme a molti altri pezzi.  Altri suoi manufatti per la mostra del  2007 erano mosaici a tema ospedaliero, opere d’arte fatte di siringhe e una grande scultura in guanti di lattice per sala operatoria.

La sorprendente risposta della gente a quelle creazioni spinse la signora Braig a creare un proprio marchio, “Designer Drug Jewelry”.

Da allora amici e parenti le forniscono materiale, regalandole pillole e medicinali scaduti o inutilizzati.
La signora Braig vende i suoi prodotti soprattutto nei mercati e nelle fiere di arti manuali, dove indossa un camice bianco da laboratorio.

Ha detto che uno dei suoi pezzi più popolari è un ciondolo che dispone di una pillola di Viagra nel mezzo.

“Le donne con senso dell’ umorismo – o con un marito di mezza età – le adorano”, ha detto Braig. “Si vendono bene, anche se ho estrema difficoltà nel reperire la materia prima.”

Oltre ad aiutare a pagare il suo debito mediche, la creazione di gioielli pillola è divertente, ha detto. “Avevo bisogno di satira e umorismo per la terapia quando stavo combattendo il cancro.”

Questa simpatica signora ci insegna che che unendo l’utile al dilettevole a volte si può uscire da situazioni difficili ma soprattutto che l’umorismo e la creatività possono davvero essere una delle migliori medicine.

6 pensieri riguardo “Di necessità, virtù

  1. Bellissimo, che le abbia giovato anche per la malattia è indubbio, è risaputo che il morale in questi casi è un elemento essenziale, ti auguro un sereno fine settimana, un abbraccio!

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  2. L’ umorismo ???
    Ottima medicina … ce lo assicurava anche @Aristotele … many and many years ago, in a kingdom by the sea !!! 🙂
    Ma detto questo, @Rossana ( complimenti per la tua “nuova” linea … ), ed i tuoi pennelli @ribelli, eppur magici e belli ???
    Che ci dici ???
    Un abbraccio … ehm … colorato !!! 😀
    @Bruno

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  3. Eheheh, la linea ancora non è proprio “nuova” diciamo che …è in corso d’opera 😀
    I pennelli sono in fermento, sto lavorando ad un quadro che, ahimé non potrò mostrare fino a primavera, visto che si tratta di un regalo, e non vorrei che la persona lo vedesse prima, sennò addio sorpresa! E sono anche affaccendata a preparare oggettini country per un mercatino che farò il 13. Diciamo che la formuletta di mago Merlino mi sarebbe di grande aiuto in questo periodo 😉

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  4. Country ?!?
    Quando El Charro lanciò nel mondo la sua linea “country” ( giubbotto-shott tipo aviatore, gilè in gessato, camicie e camicione,maglioni, catenelle e catenine portachiavi, stivali “campeiros”, jeans, cinte e cinturoni, fibbie e fibbione, cappelli western, etc. ) si studiò tutto l’ abbigliamento di @James Dean ( tragico, mitico attore di Hollywood morto nel settembre del 1955 all’ età di ventiquattro anni in un tamponamento alla sua Porsche Carrera ) nel film “Il Gigante”, riproducendolo poi su scala industriale : ebbe un successo clamoroso …. che tutt’ ora dura !
    Non ti danneggerebbe, @Rossana, darci uno sguardo anche Tu, a quel film perduto : @Jimmy … ne girò soltanto tre, ed “Il Gigante” …. fu l’ ultimo che, essendo lui già morto, neanche riuscì a vedere, se non dal paradiso delle anime straziate ….
    Aveva solo 24 anni, era già l’ Attore più pagato al mondo, ma aveva alle spalle una storia dolorosissima … la mamma, era morta quando lui aveva solo 8 anni : suo padre lo prese, lo portò come un pacco postale dai nonni materni e se ne andò via, rifacendosi un’ altra vita in una città lontana, e non volle più saperne di suo figlio ….
    E’ il mito del cinema tuttora più resistente, intere generazioni …. giovani nati quando lui era già morto da decenni, si sono ispirate ( e continuano a farlo, senza saperlo … ) a lui, al suo originale modo di vestire, al suo modo di muoversi, agitarsi, osservare la vita e ribellarsi ad essa “without cause”, accorarsi nella continua ricerca della sua fanciullezza mai vissuta … .
    Su @Jimmy, sono stati scritti centinaia e centinaia di libri …. ma resta di lui ciò che scrisse @Andy Wharol ( che l’ adorò … ) : “@Jimmy ??? Fu il nostro Eroe non perchè era perfetto, ma perchè perfettamente incarnò l’ anima perduta e bella della nostra giovinezza !!!” .Penny
    Chissà @Penny …. forse rivedere quel mito, potrebbe darti idee più che @Merlino ! 🙂
    @Bruno

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  5. Conosco quel bel film, l’ho visto e rivisto (con mia mamma che tutte le volte mi fa “questo l’ho visto da fidanzata!”), non sapevo la storia della vita di james Dean, ma solo ciò che riguarda la sua morte. Ma il country di cui parlo io è di tutt’altro genere, si tratta di un tipo di pittura a tema bucolico, molto stilizzata e con buffi soggetti. La tecnica ha origine americana, se ti va puoi vedere qualche lavoretto del genere nella pagina dei miei lavori sotto “pittura country”. 🙂

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