L’ultimo restyling in cui mi sono cimentata è stato il rinnovamento delle ante di un armadio, che erano già dipinte ma ormai consumate.
Dopo una bella pulizia della parte da dipingere con acqua calda, bicarbonato e ammoniaca, e dopo aver risciacquato bene, ho iniziato il progetto. La cliente voleva un disegno semplice e mi aveva mandato una foto. Ho riprodotto il disegno nella misura esatta di ogni sezione delle ante
Dopo aver concordato i colori ho dato tre mani del colore di base. In seguito ho riportato il disegno con la carta grafite che poi ho dipinto a mano in color pesca.
Il risultato però era un po’ troppo chiaro e piatto allora ho fatto diversi lavaggi di colore più scuro per stemperare e movimentare un pochino e soprattutto per uniformare con il resto dell’armadio che ha voluto lasciare così com’era, con i segni del tempo.
E alla fine, come ciliegina sulla torta, il mio tocco personale, una nappina a forma di angioletto da attaccare alla chiave
No, no, non si tratta né di vip né di influencer, bensì di un lavoro di restyling che ho fatto prima di Natale scorso (eh già, fresche l’ova!) per la mia amica, ed ex “compagna di banco”, Ela.
La suddetta dolce creatura ha un pouf dove con leggiadrìa ama poggiare le natiche ma, ahimè, era ridotto in condizioni che non si confacevano a cotanta grazia… potevo mica lasciare la mia amica in questo guaio? Nooooooo! E allora di buona lena ho provveduto a ridargli un aspetto regale…
Ho tolto le millemila graffette che lo tempestavano in ogni dove, e via anche la fodera in similpelle anni ’70!
Ho ricreato una nuova fodera con una bellissima stoffa cremisi che mi aveva fornito lei stessa. Ho rifoderato e ribombardato di graffette anche il coperchio e…voilà, il gioco è fatto!
Poi è stata la volta della sedia, che doveva accordarsi col pouf (sennò, che coppia sarebbe?)
La prima cosa da fare ovviamente era…disfare!
Mettere una nuova imbottitura e rifoderare…..ffffatto? …..Ffffatto!
Poi mi sono concentrata sulla struttura che era laccata fino all’inverosimile, per cui c’è voluta una bella scartavetrata prima che fosse pronta per ricevere la vernice
Ma quanto bianco c’è voluto!! Il nero della stuttura non ne voleva sapere di soccombere e allora io ho deciso di fare una variante in corso d’opera… d’altra parte, se quel nero aveva così tanta voglia di rifiorire, lo meritava! Ho deciso che avrei grattato il bianco in alcuni punti in modo che il nero sottostante diventasse parte integrante del progetto. Tre mani di finitura e una leggera passata di velatura artistica di To-Do “bagliori metallici rame” giusto per smorzare il bianco e accordarlo un pochino al colore ella seduta.
E alla fine…la coppia dell’anno è tornata dalla legittima proprietaria, così che potesse finalmente poggiare il deret….ehm, il delicato fondoschiena su qualcosa di soffice!
E dopo un anno ce l’ho fatta anche a sistemare queste foto e fare il post… non vi sembri poco! 🙂
Mi è stato chiesto di modernizzare una vecchia seggiolina stile tirolese e riadattarla per la cameretta di un bambino. Una delle cose che mi fa più piacere quando mi viene affidato un lavoro è che mi dicano “fai tu” Per due motivi :
– perché dimostrano fiducia nei miei confronti
-perché è qui che dò il meglio, senza troppi vincoli la fantasia si mette in moto, gli ingranaggi iniziano a muoversi e il lavoro prende forma piano piano, a volte spesso cambiando più volte dal progetto originale finché tutto non è come deve essere.
Ecco la seggiolina prima del “fai tu”
Ed eccola dopo il “fai tu” (dopo la foto ho ripulito per bene le stecche non dipinte e le ho rinfrescate col mordente dello stesso colore del legno preesistente)
Brando l’ha apprezzata, e anche la nonna che me l’aveva commissionata
Missione compiuta!
L’ultimo lavoro che ho fatto prima delle ferie mi ha divertito (e impegnato) parecchio.
Mi è stato chiesto di realizzare dei comodini particolari per rendere più accogliente un piccolo appartamento da affittare in montagna. La proprietaria (la sposa del post precedente, per la quale ho realizzato tantissimi dei lavori pubblicati in questo blog) aveva già fatto fare, da un artigiano/artista locale, un quadro in lana che ha messo alla parete sopra il letto e mi ha chiesto di ispirarmi a quello.
Ho pensato di prendere spunto da una foto che avevo visto su una rivista di design diversi anni fa e mi sono imbarcata in questo progetto.
Col seghetto alternativo ho tagliato a metà due sedie, e ho utilizato le due metà contrarie.
Ho dipinto il bordo delle sedie di rosso a quadetti bianchi in modo da riprendere un dettaglio del quadro.
Ho dipinto sulle sedute lo sfondo con le montagne, su una ho dipinto l’orso e sull’altra l’alce, anch’essi presenti nel quadro. Una passata di cera invecchiante per completare il tutto e il gioco è fatto.
Ultimamente mi sto divertendo come una pazza a cambiare aspetto a mobili e suppellettili. E sperimentare tecniche che vedrete a breve.
Ho avuto incarico di riadattare una libreria Billy di Ikea in laminato bianco con vetro serigrafato e renderla più intonata all’ambiente circostante.
L’idea era di decorare il mobile, togliere il vetro per inserire una rete da conigliera riutilizzando il telaio dell’anta. Mi sono presto accorta che il telaio era tenuto con un incastro paticolare e non si poteva separare senza rompere il vetro, ma mi dispiaceva farlo perché quest’ultimo poteva in un futuro venire riutilizzato per un progetto diverso. Quindi abbiamo deciso di ricostruire interamente l’anta.
Per la decorazione del mobile ho avuto un colpo di genio, utilizzare la stessa carta da parati a imitazione mattoni che decora una parete della sala, e questo è il risultato che trovo molto gradevole.
Poi è stato il momento di costruire l’anta e darle l’impregnante
E poi montare la rete da conigliera, le cerniere e la maniglia (ho trovato una fantastica maniglia rugginosa che sembra nata apposta per questo mobile).
A questo punto è stato il momento per L’Atelier di Smemorina ( ,-) ) di cucire delle romantiche tendine….