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L’armadio dello stento

…che dura tanto tempo e non finisce mai…
E invece sì, dopo due anni di passione l’armadio è finalmente finito!

Piccola premessa…

La mia amica Elena, che voi sappiate, è una folgore. Avete mai visto un fulmine abbattersi su un albero? Arriva dal nulla, squarcia l’albero a metà, gli dà fuoco e poi sparisce. Lei è così, non la senti per settimane e poi entra a gamba tesa con mille progetti. Ma siccome io mi faccio sempre prendere dall’entusiasmo (e lei o sa, e ci marcia) la assecondo 😊

…fine premessa

Circa due anni fa mi fece andare a vedere un armadio ad un mercatino dell’usato. Un vecchio armadio della nonna, impiallacciato simil-radica. A vederlo lì non sembrava malvagio, aveva soltanto un pezzettino di impiallacciatura mancante, facilmente ricostruibile. Oltretutto costava relativamente poco, le dissi ok, prendilo.

L’idea iniziale era di dipingerlo in tanti diversi colori, con una parte bianca con righe dei colori delle altre parti. Ok si parte. Prima sorpresa: una volta smontato, l’orrore! Era completamente pieno di tarli! Doppio trattamento, con siringa e pennello e camera a gas… un delirio che metà bastava.
Dopo aver carteggiato tutto e passato due mani di fondo (doveva essere fatto a smalto) il progetto si blocca. La sua futura collocazione è cambiata e non sappiamo dove andrà messo.
Risultato: i pezzi smontati sono rimasti circa un anno nella mia stanza da lavoro, occupandone buona parte 🤬

Alla fine per fortuna il progetto è ripartito, la “folgore” ha colpito aggiungendo anche un tavolo (che era tarlato anche lui, ma per fortuna un po’ meno) da abbinare all’armadio

Ho proceduto con una chalk paint stupenda, Magic Paint, due mani in un colore verde salvia. L’effetto voluto era uno shabby medio, un po’ chippy, quindi ho scartato in alcuni punti un po’ meno, che si vedesse il bianco del fondo, ed in alcuni altri di più, fino a rivedere il legno. Ho terminato con due mani di protettivo satinato.

Ed ecco il risultato finale dell’insieme, io ne sono molto orgogliosa.

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Bastardi dentro #19

In albergo, preparandosi per andare in spiaggia-

– Io: “Amore mi prendi gli slippini (trad. dal fiorentino: mutandine) del costume che sono stesi fuori?”

poco dopo, rientrando

-M: “Gli “slippini”…..il signore della terrazza di fronte mi ha chiesto: Scusiiiii, dove l’ha comprato l’aquilone?”

…riuscirò mai a ricordare di non servirgliele su un piatto d’argento? 😀

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Il Porta-rocchetti!

Era da tanto tempo che avevo in mente di comprarne uno, ma ero indecisa: quanto grande, da tavolo o da appendere? Alla fine mi ero indirizzata su un modello che potesse essere sia appeso che poggiato sul tavolo. Ma visto il caos che regna sovrano sui miei tavoli da lavoro, mi sono vista china a raccogliere per l’ennesima volta tutti i rocchetti e le spoline cadute per terra…uno scenario apocalittico!

Visto che avrebbe dovuto stare vicino in modo da averlo sempre a portata di mano, ho deciso di farmelo da me, su misura! Avevo una scatolina per tenere le spoline, ma mi era capitato spesso di confondere i colori simili, quindi mi serviva un portarocchetti che mi premettesse di tenere le spoline proprio dietro al rocchetto dello stesso colore, così da non dovermi mettere un occhio in mano per trovare quella giusta.
Sono partita in tromba, dopo svariati calcoli e modifiche sono arrivata al dunque.

Una spedizione al Brico, dove ormai il signore addetto al taglio legno quando mi vede volge lo sguardo al cielo facendosi il Segno della Croce…
…e pronta a cominciare!

Prima ho forato tutte le assi nei punti stabiliti, poi ho tagliato a pezzetti il tondino di legno per costruire i piolini e li ho ineriti nei fori incollandoli.

Per ultimo ho montato la cornice esterna con le stecche con i pioli. Dopodiché ho dipinto il tutto,

Ecco qui il risultato finale!


Riflettendoci a posteriori avrei dovuto iniziare più in basso con la prima stecca, e lasciando un po’ meno spazio fra la stecca della spolina e la stecca superiore sarebbero entrate altre due stecche per formare un’altra fila. Ma ho già in mente come poterlo modificare in caso di bisogno 😉

In ogni caso sono molto orgogliosa del mio portarocchetti, che ho appeso allo scuro della finestra proprio dietro di me. Oltre che utile anche molto decorativo, vero?

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Meglio tardi che mai

Dunque…che dire? Ê passato quasi un anno dal mio ultimo post, e riconosco di aver trascurato non poco questo mio angolino.

Devo ammettere che il telefono la fa sempre di più da padrone, e fra Instagram e Facebook questa mia casetta è rimasta un po’ disabitata.
Chiedo venia. Intanto tolgo un po’ di polvere, apro le finestre e poi ci vediamo per un té, che ne dite?

In questo frattempo ho dedicato parecchie delle mie energie alla macchina da cucire, tant’è che per questo, Pennelli Ribelli (io) si è un po’ risentita con L’Atelier di Smemorina (sempre io) 😉. Per dispetto si è messa subito al lavoro in un nuovo progetto che poteva acquistare già pronto su Amazon ma che ha voluto fare da sé, perdendoci una settimana abbondante (e spendendo forse anche di più 😂 ma lei è fatta così), segando, forando incollando e dipingendo come se non ci fosse un domani. Vedrete di cosa si tratta appena finito.

Dopodiché, se la fatica non mi assale come tutte le volte che devo firmare, incorniciare, ridimensionare le foto, forse riuscirò a pubblicare tutto quello che ho fatto, compresi i lavori di Natale (magari per quelli arriveremo a Natale prossimo).

Spero davvero che stiate tutti bene. Baci baci

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Ante nuove, vita nuova

L’ultimo restyling in cui mi sono cimentata è stato il rinnovamento delle ante di un armadio, che erano già dipinte ma ormai consumate.

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Dopo una bella pulizia della parte da dipingere con acqua calda, bicarbonato e ammoniaca, e dopo aver risciacquato bene, ho iniziato il progetto. La cliente voleva un disegno semplice e mi aveva mandato una foto. Ho riprodotto il disegno nella misura esatta di ogni sezione delle ante

Dopo aver concordato i colori ho dato tre mani del colore di base. In seguito ho riportato il disegno con la carta grafite che poi ho dipinto a mano in color pesca.

Il risultato però era un po’ troppo chiaro e piatto allora ho fatto diversi lavaggi di colore più scuro per stemperare e movimentare un pochino e soprattutto per uniformare con il resto dell’armadio che ha voluto lasciare così com’era, con i segni del tempo.

E alla fine, come ciliegina sulla torta, il mio tocco personale, una nappina a forma di angioletto da attaccare alla chiave