«Serendipity is looking in a haystack for a needle and discovering a farmer’s daughter.»
Julius Comroe Jr., 1976
(Serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino)
“Il termine serendipità è un neologismo indicante la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra.” (Wikipedia)
Questa inebriante sensazione è piuttosto frequente a casa mia. Siamo, nostro malgrado, una famiglia piuttosto disordinata. Il fatto è che il detto: “Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa” da noi diventa piuttosto: “Qualsiasi cosa ovunque, qualsiasi posto per ogni cosa”. E’ più forte di noi. Accumuliamo ogni genere di oggetto perché, chissà, magari, forse, un giorno, potrebbe essere utile (per la verità io sono quella che accumula di più, anche “a causa” del mio hobby). Finché arriva il giorno in cui si apre un sacco e tutti quegli oggetti, veramente inutili, ci volano dentro. E’ piuttosto stressante, in questa situazione, cercare qualcosa che si è perso. E quando si tratta di perdere le cose, il vero maestro è mio figlio grande. E più sono importanti, e più gli riesce bene. E’ praticamente un’arte. L’anno scorso ha perso per due volte consecutive i documenti suoi e della moto, prima gli originali e poi i duplicati (per fortuna nel secondo caso una ciclista che li aveva trovati sulla strada ce li riconsegnò). Ormai viviamo in un perenne stato di “caccia al tesoro” alla ricerca di cose perdute che, se da un lato è una frustrante perdita di tempo e di energia, dall’altro è fonte di continue sensazioni, che vanno dalla sorpresa alla nostalgia, dallo stupore alla gioia, a seconda degli oggetti che ritroviamo nel frattempo. Per non parlare poi della suspence di scoprire finalmente dove erano le cose che stavamo cercando.
Attualmente siamo all’affannosa ricerca di, nell’ordine: l’auricolare del mio cellulare, il caricabatterie del cellulare di mio figlio più piccolo, una chiavetta usb nuova di pacca, un bollettino precompilato per il pagamento dell’assicurazione (alla fine andrò direttamente in agenzia prima che scada). E dulcis in fundo, udite udite, di nuovo i documenti di mio figlio grande, “l’artista dello smarrimento”.
A quelli di voi che per loro indole, nonché fortuna, sono delle persone ordinate, consiglio di nascondere qualcosa ogni tanto, per provare la bellissima sensazione di cui parlo…
Ahahaha io invece sono ordinatissima, sistemo sempre tutto al suo posto perchè mi spaventa l’idea di cercare una cosa e non riuscire a trovarla. In compenso i miei genitori lo sono un po’ meno e mettono le cose dove capita, anche le mie a volte, le “nascondono” (nel senso che le mettono in un posto e non me lo dicono). In quel caso divento una matta!
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Però hai notato che bello quando alla fine la trovi?
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Sì! Però ovviamente dipende da cosa é!
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che rabbia …avevo scritto un commento ed è andato perso..tanto per restare in tema!!!
comunque a me succede sempre, infatti tempo fa, nel mio precedente blog, scrissi proprio un post sul tema: Chi non cerca trova!
perché è davvero così, quando uan cosa non la cerchi…la trovi!!!
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Verissimo, e infatti stasera , mentre cercavo i documenti di Simone, ho ritrovato il cavetto del mio cellulare, anch quello perso tempo fa! Ho fatto un salto di gioia che non ti puoi immaginare!!!
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