Ieri sera mentre puntavo la sveglia pensavo fra mé e mé che è ora di cambiare musica. Non in senso figurativo, proprio in senso letterale. Credo che da come ci svegliamo la mattina dipenda molto il corso che prenderà la giornata. Alzarsi già col piede sbagliato vuol dire dover trascorrere almeno metà giornata a cercare di farsi passare il nervoso. E riflettevo su come di solito sveglio i ragazzi. Inizio mezz’ora prima con tono relativamente dolce: “Gabry, è ora di alzarsi” e lui “Cinque minuti!” Dopo un po’ lo richiamo, e già il tono aumenta di volume: “Gabryyy, sono passati dieci minuti, alzati!” e lui: “Dài, cinque minuti, poi mi alzo”. Vabbè, tanto ho iniziato apposta a chiamarlo mezz’ora prima e siamo comunque in anticipo. Dopo altri dieci minuti lo richiamo, e siccome ormai è ora di alzarsi per davvero, la mia voce raggiunge in automatico circa gli ottanta decibel “Gaaaabrryyyyyyy!!!! Insomma ora basta, ti DEVI alzare SUBITOOOOO!” Ecco, vi rendete conto? Ma questo povero Cristo, come fa a non alzarsi già di malumore?!?!? Però non c’è alternativa, altrimenti non si alza.
Mi ricordo di come ci svegliavamo invece io e mia sorella quando eravamo piccole. All’epoca la più alta forma di tecnologia era rappresentata da un mangiadischi arancione, si infilava un vinile a 45 giri nella fessura e usciva fuori una musica mista a vari Tic, Frrr, Clack… la mattina la mamma ci metteva un disco, quello che era il nostro preferito, un giorno il mio, un giorno quello di mia sorella. Due musiche meravigliose, quelle sì che ti facevano iniziare bene la giornata.
Buona giornata a tutti voi!
e questa: