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Mimì e Cocò, ovvero: quando è bene interferire con la Natura?

L’altro giorno, uscendo di casa, in fondo alle scale ho trovato lui

Mimì

era evidente che era caduto dal nido, probabilmente cercando di volare, era completamente piumato, molto vispo, sano, si è fatto prendere senza neanche cercare di svolazzare.  Stava volentieri in mano e nel contenitore cercava l’angolo per sentirsi più protetto. Inizialmente l’ho appoggiato su una colonna alta, di fronte ai nidi di rondine (anzi poi ho scoperto che si tratta di un balestruccio) da dove era probabile che provenisse. Speravo che sua madre se lo sarebbe venuto a riprendere girandogli intorno per mostrargli come si vola finché lui non si facesse coraggio, come avevo visto fare una volta da alcuni passerotti. Niente, nessun movimento per mezz’ora. Allora ho chiamato il numero di un centro recupero della Lipu al quale avevo precedentemente già portato alcuni esemplari di volatili trovati in difficoltà. Il centro era chiuso per mancanza di fondi, e davano il numero dell’ufficio della Polizia Provinciale. Chiamo e mi dicono di portarlo lì. Appena arrivata mi si è gelato il sangue, nell’ingresso de pareti attrezzate a vetrine piene di uccelli impagliati di tutti i tipi….sarà mica questa la fine che ti faranno fare, vero Mimì?!??! Ma un funzionario molto gentile della Polizia Provinciale ha riempito la scheda del ritrovamento, e mi ha rassicurato sul suo futuro  (ho saputo che hanno un accordo con un veterinario che accoglie e cura gli animali finché esisteranno le Provincie….già, e poi?!?!?). Lasciato Mimì,  torno a casa e riprendo le mie attività.
Nel pomeriggio il suono del campanello…era una mia vicina di casa, nel suo piazzale c’era lui

Cocò

il fratello gemello di Mimì, identico, stesse piumette spaurite sulla testolina. Altro contenitore, riparto e consegno appena in tempo prima che partisse la consegna al veterinario.
La sera racconto a Simone la scena, visto che lui non c’era e gli faccio vedere le foto.

– “Però, che mamma di merda!”
-“Oh, ma come ti permetti?!??! Ma se li ho portati tutti e due in salvo, mi sono sciroppata 60 chilometri per due uccellini….”
-“Ma che hai capito? Mamma di merda la loro, se li perde tutti!!!”

Siparietto a parte mi sono chiesta se, e quando, è bene intromettersi negli affari di Madre Natura. Spesso ci facciamo coinvolgere dal sentimento e rischiamo di far peggio. Mi sono trovata a scuotere chiavi, urlare e fischiare per dividere due germani dalla lotta per una femmina perché il più forte stava letteralmente massacrando il più debole e non ce la facevo a guardare….
Negli anni ho scoperto che non si deve toccare un piccolo di capriolo, anche se il piccolo Bambi ci ispira tenerezza, perché la mamma sentirà il nostro odore e non lo vorrà più. Ho scoperto che se un uccello ha problemi alle zampe con molta probabilità potrebbe essere una carenza di vitamine, che ad un piccolo di gufo dobbiamo offrire solo cibo con ossa (topolini o simili) altrimenti potrebbe morire e che un piccolo di falco è talmente delicato che il solo fatto di prenderlo in mano potrebbe causargli un attacco di cuore…
a volte Madre Natura ai nostri occhi è una madre un po’ troppo severa, ma per non fare danni peggiori interveniamo solo se sappiamo cosa fare, altrimenti chiamiamo chi di dovere.
Saluti da Mimì e Cocò! 🙂