« Chi è più pazzo? Il pazzo o il pazzo che lo segue? » (Obi-Wan a Ian Solo)
Come forse saprete, sono approdata qui da Windows Live. La cerchia di amici lì era piuttosto ristretta, anzi, diciamo pure inesistente. Il passaggio a WordPress era un po’ un salto nel vuoto ma diciamocela tutta, se la “strada vecchia” che lasci fa pena quella che trovi difficilmente sarà peggio. Scrivere un blog senza nessuno che interagisce con te è deprimente, e quando dopo il passaggio a WordPress hanno incominciato a fiorire le sottoscrizioni ho avuto la conferma di aver fatto la scelta giusta. E piano piano, dai oggi e dai domani, siamo arrivati a 103 iscritti al mio blog. Non so esattamente cosa ho fatto per meritare questo onore, ma vi ringrazio tutti e spero che ci saranno ancora tanti “pazzi” a voler seguire questa pazza qui.
E se ognuna di queste candeline simboleggia uno di voi, beh, sappiate che le ho comprate all’ingrosso e che ne ho ancora uno scatolone pieno. Quindi che aspettate? Tasto in alto a destra, fatevi sotto!!!!
Ossignore, non so se sono più lenta a realizzare i progetti o a preparare i post…ma bando alle ciance, il fuoriporta è finalmente finito.
Il fatto dei nomi mi ha messo un po’ in crisi, perché il progetto mentale che mi ero fatta all’inizio con quella modifica non rendeva nella realtà come nella mia testa, e non mi soddisfaceva in nessun modo. Una cosa era certa, avevo comprato le lettere in legno per formare la scritta HOME e le avevo dipinte shabby sui toni dell’azzurro e panna, come da richiesta. Quello almeno era un punto fermo, erano venute benissimo ed era fuor di dubbio che le avrei messe. Da ogni letterina volevo far calare uno spago e in qualche modo appendere qualcosa che riportasse i nomi…ma cosa? Ho pensato a dei cuoricini in polistirolo dipinti e ognuno con il nome di un componente della famiglia dipinto sopra a pennello, ma alla resa dei conti facevano orrore. Un’altra opzione era creare dei cuoricini con il gesso e attaccarli all’interno del cuore grande con i nomi scritti intorno all’arco con letterine di legno piccoline… niente, orrendi anche così, e stuccchevoli perdipiù. Allora ho realizzato un cuore in Fimo, per fare una prova di come poteva venire. Il cuore mi piaceva, il colore era caldo e i particolari in rilievo evidenziati dal colore chiaro rendevano il cuore proprio adatto allo stile che volevo. Ma farne quattro rendeva l’insieme troppo pesante visivamente. Visto che ero bloccata ho chiesto “l’aiuto da casa” , ho chiamato in soccorso mia sorella, l’unica consulente obiettiva e affidabile della famiglia (secondo Maurizio quello che faccio è: “bello, come al solito”, per i ragazzi: “fa cagare”…vi fidereste voi?). Con un occhio esterno dopo un paio di tentativi l’idea è venuta da sé. A lei, per la verità 🙂
Ed ecco il risultato: dalla scritta Home, come dei panni stesi al sole ad asciugare (cosa fa più famiglia di questo?!?! 😉 ) le letterine formano il nome del babbo e della mamma, e al centro -come su due piccole altalene- dagli stessi fili “nascono” i nomi dei bimbi, tutti legati insieme proprio come una vera bella famiglia deve essere.
Quanto è vero questo video… e faccio un mea culpa perché anche io faccio parte di questo meccanismo infernale che ti inghiotte senza neanche masticarti… e anche se in alcune scene mi ci riconosco per fortuna riesco ancora a passare una bella vacanza senza pc, a fare un bel giro in moto solo per il gusto di andare e non per mostrare dove sono stata e quando e con chi, e a cenare senza per forza scattare foto al cibo o ai commensali per condividerle sui social networks…
perché la vita vera è fuori!
Dopo aver pubblicato il mio post per la Festa della Mamma, nella mia casella e-mail ho trovato l’avviso che un blog che seguo con interesse aveva pubblicato un nuovo post “Le mamme fatte di cielo”. Appena l’ho letto ho sentito il bisogno di riproporlo perché ho amato subito sia le parole che l’illustrazione. Vi suggerisco di andare a dare un’occhiata al suo blog, è una bravissima artista che fa laboratori con bambini e scrive e illustra libri per bambini. Il suo blog: http://icoloridilaura.blogspot.it
Perché la Festa della Mamma è anche per quelle mamme che non ci sono più…
Le mamme fatte di cielo sono quelle mamme che con un soffio di vento sono volate via. Le mamme fatte di cielo sono quelle che vedi solo negli occhi dei loro bambini. Le mamme fatte di cielo sono quelle mamme che non puoi toccare, ma che hanno lasciato sul cuscino il loro profumo…
Questo è per le madri che stanno alzate tutta la notte tenendo in braccio i loro bambini ammalati dicendo “è tutto a posto tesoro, la mamma è qui con te”.
Per quelle che stanno per ore con i loro bambini che piangono in braccio cercando di dar loro conforto.
Questo è per tutte le madri che vanno a lavorare con il rigurgito nei capelli, macchie di latte sulla camicia e pannolini nella loro borsetta.
Per tutte le mamme che riempiono le macchine di bimbi, fanno torte e biscotti e cuciono a mano i costumi di carnevale.
E tutte le madri che NON FANNO queste cose.
Questo è per le madri che danno la luce a bambini che non vedranno mai.
E quelle madri che hanno dato una casa a quei bambini.
Per le madri che hanno perso i loro bambini durante quei preziosi 9 mesi e che non potranno mai vederli crescere sulla terra ma un giorno potranno ritrovare in Cielo!
Questo è per le madri che hanno collezioni d’arte di valore inestimabile appesi in cucina.
Per le madri che si sono gelate al freddo alle partite di calcio invece di guardare dal caldo dalla macchina così quando il bimbo le chiede “Mi hai visto, Mamma?” potranno dire “Certo! Non me lo sarei perso per niente al mondo!” pensandolo veramente.
Questo è per tutte le madri che danno una sculacciata disperatamente ai loro bambini al supermercato quando urlano facendo i capricci per il gelato prima di cena. E per tutte le mamme che invece contano fino a 10.
Questo è per tutte le mamme che si sono sedute con i loro figli per spiegare come nascono i bambini. E per tutte le madri che
avrebbero tanto voluto farlo, ma non riescono a trovare le parole.
Questo è per tutte le mamme che fanno la fame per dare da mangiare ai loro figli.
Per tutte le madri che leggono la stessa favola due volte tutte le sere e poi lo rileggono “ancora una volta”.
Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro bambini di allacciarsi le scarpe prima che iniziassero ad andare a scuola. E per tutte quelle che hanno invece optato per il velcro.
Questo è per tutte le madri che hanno insegnato ai loro figli maschi a cucinare e alle figlie come si fa a ad aggiustare un rubinetto che perde.
Questo è per tutte le madri che girano la testa automaticamente quando sentono una vocina chiamare “mamma!” in mezzo a una folla, anche se sanno che i loro figli sono a casa – o anche via all’università… Questo è per tutte le mamme che mandano i loro figli a scuola con il mal di pancia assicurandoli che una volta a scuola staranno meglio, per poi ricevere una chiamata dalla custode della scuola chiedendo di venirli a prendere. Subito.
Questa è per tutte le madri di quei ragazzi che prendono la strada sbagliata e non trovano il modo di comunicare con loro.
Questo è per tutte le matrigne che hanno cresciuto i figli di altre madri donando a loro tempo, attenzione e amore.. e che non vengono apprezzate !
Per tutte le madri che si mordono le labbra fino a farle sanguinare quando le loro quattordicenni si tingono i capelli di verde.
Per le madri delle vittime delle sparatorie nelle scuole, e per le madri di chi ha sparato.
Per le mamme dei sopravissuti, e le madri che guardano con orrore la TV abbracciando i loro figli che sono ritornati a casa sani e salvi.
Questo è per tutte le mamme che hanno insegnato ai loro figli di essere pacifisti ed ora pregano per i loro di tornare a casa dalla guerra sani e salvi.
Cos’è a fare una brava Madre ? La pazienza? La compassione? La determinazione? La capacità di allattare, cucinare e ricucire un bottone di una camicia nello stesso momento?
O è nel loro cuore ? E’ il magone che senti quando vedi tuo figlio o figlia scomparire giù per la strada mentre va a scuola a piedi per la primissima volta?
Lo scatto che ti porta dal sonno al risveglio, dal letto alla sua cameretta alle 2 di notte per appoggiare una mano sul tuo bambino che dorme ?
Il panico che ti viene, anni dopo, sempre alle 2 di notte quando non vedi l’ora di sentire la chiave nella serratura e sapere che è tornato a casa sano e salvo?
O sentire il bisogno di correre da dovunque tu sia per abbracciare i tuoi figli quando senti che c’è stato un incidente, un incendio o un bimbo che è morto?
Le emozioni della maternità sono universali, le stesse sono per le giovani
madri che barcollano fra i cambi di pannolini e mancanza di sonno…
e le madri più mature che imparano a lasciarli andare.
Per le madri che lavorano e quelle che rimangono a casa. Per le madri single e quelle sposate. Madri con soldi, madri senza soldi.
Questo è per tutte voi. Per tutte noi. Tenete duro. Alla fine possiamo far solo del nostro meglio. Dire a loro tutti i giorni che li amiamo. E pregare.
(dal web: Sarò lieta di citare l’autore se ne verrò a conoscenza)