“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo.” (Confucio)
Mentre passavo dalla solita strada per andare a comprare il pane, ho notato che vicino a dei cassonetti c’erano ancora alcuni oggetti ingombranti (un divano, un televisore e dei mobiletti da cucina) che stazionano lì già da alcuni giorni. Visto che esiste un servizio gratuito per il ritiro ingombranti, mi sono chiesta perché la gente non ne fa uso. . Il ritiro nella mia zona viene fatto sempre di venerdì. Ora, se proprio devi cambiare il divano, o buttare il televisore, non puoi chiamare e organizzarti per farti portare quello nuovo quando hanno già ritirato il vecchio? Hai paura di doverti sedere per terra? O di perderti un film alla tv? Conclusione: la gente è menefreghista. Chi se ne frega se il divano resta per strada una settimana? Meglio lì che a casa, no?
Lo so, ho scoperto l’acqua calda, ma certe cose non mi vanno proprio giù.
E mi viene da chiedermi: queste persone, che tipo di educazione hanno ricevuto? E’ proprio vero che i bambini sono lo specchio dell’ambiente che li circonda? Che si impara con l’esempio? Io dico che l’esempio è fondamentale, ma da solo non basta. Bisogna parlare, parlare, parlare. E spiegare loro le cose fino allo sfinimento. E soprattutto, fare in modo che lo facciano, una, due, tre volte, finchè non diventa automatico.
I miei figli non hanno mai gettato una cartaccia per strada, Simone addirittura nella compagnia di amici spesso rimbrottava alcuni che lo facevano. Ma questo, sono sicura, non è solo frutto dell’esempio. E’ soprattutto perché fin da quando erano piccoli mi sono giocata tutta l’aria che avevo nei polmoni a forza di ripetere che “le cartacce le buttiamo nel cestino, e se non c’è il cestino ce le mettiamo in tasca e le buttiamo appena ne troviamo uno” ecc. ecc.
A questo proposito mi torna alla memoria un aneddoto che mia mamma raccontava spesso, il fatto risale a quando mia sorella aveva circa sette-otto anni e frequentava le elementari.
Un giorno, dopo aver finito di fare i compiti, mentre raccontava alla mamma quello che avevano fatto a scuola, un po’ soprappensiero prese un paio di forbici e cominciò a tagliuzzare un foglio di carta in tanti pezzettini minuscoli.
E mentre tagliuzzava, raccontava :
Daniela – ” Sai mamma, oggi il maestro ci spiegava che è le cose si imparano con l’esempio. Mettiamo il caso del maiale: il maiale si rotola nel fango perché il contadino non lo lava…”
La mamma prese la scopa e cominciando a pulire:
Mamma – “Davvero?”
Daniela (continuando a tagliuzzare) – “Davvero. Se il contadino lo tenesse pulito, il maiale imparerebbe e resterebbe pulito”
Mamma (continuando a spazzare) – “Quindi è per quello che dici che si impara con l’esempio…”
Daniela (sempre tagliuzzando) – “Si!”
Mamma – “Allora facciamo un altro esempio, tu sei il maiale e io sono il contadino. Tu stai tagliuzzando fogliolini mentre io li sto raccogliendo… Dimmi un po’: chi è il maiale, il contadino o IL MAIALE??!?!”
Brava! Con gli esempi pratici capiscono meglio! Buon fine settimana Rossana un abbraccio!
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Già. E speriamo che la loro generazione sia un po’ più rispettosa dell’ambiente di quanto non lo è la nostra. Buona domenica anche a te Silvia!
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Buon aneddoto, @Rossana, buone intenzioni le tue ! 🙂
E’ vero, le tue sembrerebbero parole gettate al vento ….. o come dici tu “aver scoperto l’ acqua calda” …….
Ma del menefreghismo altrui ce ne dobbiamo, a nostra volta, “fregare” e, senza crearci un alibi fasullo ( eh, così fan tutti …. ), e dobbiamo invece rimboccarci le maniche e “fare singolarmente le cose che si debbano fare” : sta poi agli altri scegliere se seguire il nostro corretto esempio, o continuare “a starnazzare” inutilmente, lanciando maledizioni contro gli altri, ma comportandosi – in sostanza – nell’ identica maniera infingarda degli altri !!!
Un abbraccio … ehmm … civico !!! 😀
@Bruno …
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Io continuo a “rimboccarmi le maniche”, spesso raccogliendo anche la spazzatura altrui (sacchetti di bottiglie lasciate ai piedi delle campane -non è il colmo del menefreghismo?- o cacche di cane che spesso trovo quando porto a passeggio il mio), ma a volte sembra una battaglia persa 😦
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Sembra “persa”, @Rossana, ma non è così !
A goccia a goccia, si scava la pietra ( non lo dimentichiamo mai … giacchè questa, è una realtà incontrovertibile della natura più volte enunciata e sperimentata nella Fisica e nella Chimica ), con la buona volontà – e col sollievo interiore che respiriamo ogni volta che adempiamo, liberamente, al nostro dovere etico – si frantumerà anche l’ ignavia e la pigrizia, fisica e mentale, altrui : Tu, io, tantissimi altri facciamo ciò che ci suggerisce la ragione ( e il cuore …. ) poi, ognuno è libero dal seguire un esempio virtuoso o continuare a fare i propri comodi …. la vita prosegue comunque, un po’ meno soddisfacente per gli ignavi, un po’ più ricca di emozioni per le persone oneste ! 😀
@Bruno …
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Donna arguta la tua mamma! 😉
Ritornando alla storia del divano, da quanto ne so io esistono anche le isole ecologiche per lo smaltimento di rifiuti ingombranti…
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Anche qui vicino ce n’era una. Era comodissima. peccato che anche lì si vedeva l’indole della gente. Non erano neanche capaci di rispettare l’orario di apertura, e depositavano qualunque cosa fuori dal cancello quando l’oasi era chiusa, creando montagne di rifiuti ingombranti abandonati lì davanti.
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ah, questa è una piaga della cosiddetta società “civile”.
Non dobbiamo arrenderci però e continuare a dire e a sollecitare, anche se spesso abbiamo la sensazione di sprecare fiato e forze.
In questo periodo sto lottando con un anonimo vicino di casa che nei giorni di ritiro dell’umido ha pensato bene di mettere la sua spazzatura davanti il mio portone, sul mio contenitore ben chiuso. Lo fa di notte, di soppiatto e al mattino sai che trovo? Trovo i suoi sacchetti sparsi davanti alla porta, distrutti dai gatti e, poichè la nettezza urbana ritira solo i sacchetti integri, io prima di andare al lavoro devo raccogliere la sua spazzatura, ricomporla, ritirarla e aspettare due giorni per liberarmene! Dobbiamo fare appostamenti notturni per scoprire il maleducato di turno? Intanto ho messo un cartello moooolto esplicito e l’ho attaccato al portone…
davvero alla maleducazione non c’è fine.
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Io dico sempre che ci vorrebbe una telecamera piazzata per cogliere il flagrante i trasgressori e punirli con adeguate multe. Nel tuo caso poi si arriva al colmo. A trovarcelo quel signore ci sarebbe da divertirsi… 😉
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Per il tuo “problema” l’ideale sarebbe mettere una bella telecamera nascosta, e una volta scoperto il colpevole, una bella denuncia!
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Bellissimo post, molto significativo e reale. Mi è davvero piaciuto…Ciaooooo
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Già. Il problema è proprio che è reale…
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Breve, esaustivo e tanto vero. Io continuo a stupirmi della ‘mmonnezza lasciata in giro (non so se ricordi il post dell’anno scorso “a che punto è la primavera?” Erano foto dei campi attorno casa mia, avevo fotografato anche tutte le “cianfrusaglie” lasciate lì, nella natura…beh, di là ci passo puntualmente almeno una volta alla settimana, pensi che ci siano ancora o le abbiano portate via? Nota bene che in linea d’aria a 200 metri abbiamo un’ecopiazzola attrezzatissima 😦
Quando vedevo il tg di Napoli con quegli enormi scatoloni buttati lì mi chiedevo: ma se hanno questo problema perchè non aiutano “almeno” piegando i cartoni ed impilarli? Come dici tu, s’impara dall’esempio, da bambini..ma anche da grandi, finalmente dopo anni ho inculcato a “ello” la cultura del riciclo e quella di usare il guanto per comperare le verdure….almeno qualcosina 😉
P.S.: sua madre è così, differenziata puah e no guanto dal verduriere ..da chi avrà preso l’esempio? 😀
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anche a me fanno innervosire queste cose,
anche perché a volte basta davvero poco!!
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Tanto per rimanere in tema oggi, sempre lì, ho tirato fuori due scatoloni vuoti dal cassonetto dell’indifferenziata. E pensate che il cassonetto della carta è proprio accanto a quello!!! Si rasenta la follia…
Posso sentire se mi assumono a Fiorentinambiente….passo un sacco di tempo a risistemare la spazzatura altrui nei cassonetti adeguati… 😉
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Sono pienamente d’accordo: basterebbe un pò di civiltà e rispetto per l’ambiente per evitare l’accumulo, o peggio lo spargimento disordinato, di rifiuti per ogni dove.
Vicino a dove abito io per esempio c’è un’area verde dirimpetto ad una palazzina: è tutta piena di cartacce, mozziconi, bottiglie vuote sparsi per tutto il prato. Questo mucchio di rifiuti sparsi non solo è assolutamente antiestetico (fa proprio schifo da vedere), ma è anche molto insalubre. La gente che si comporta in questo modo non può che essere del tutto ignorante sugli effetti dannosi per la loro stessa salute che vanno a provocare con il loro comportamento incivile.
Contro l’ignoranza ci sono solo due strade: 1 la sensibilizzazione pubblica al problema
2 se la “sensibilizzazione” non funziona io dico “giù multe”! perché l’ignoranza è brutta, ma anche la persona più ignorante capisce che è meglio evitare di sporcare l’ambiente se questo comporta ricevere multe salate!..
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Hai perfettamente ragione, però che tristezza doversi rendere conto che la gente agisce correttamente solo con lo spauracchio dell’esborso di soldi….
Grazie mille del tuo passaggio, e benvenuta nel mio blog!
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