
Che la tecnologia crei dipendenza ormai è cosa nota. ma di quanto possa dare assuefazione non me n’ero resa conto fino a stamani, quando chiamo mia zia per farmi mandare una foto:
Io: Zia allora ce l’hai quella foto?
Lei: Si, dovrei averla sicuramente, ma non te la posso portare perché sono senza macchina.
Io: Ma puoi scannerizzarla e mandarmela via mail?
Lei: No, non ho lo scanner. Però potresti venire a prenderla tu. Se vieni quando non ci sono te la lascio in una busta in latteria.
Io: Ma mi fai fare 50 chilometri per prendere una foto?
Lei: Vabbè, vuol dire che in settimana mi faccio accompagnare da Ale e te la porto…
Dopo dieci minuti buoni di contrattazioni, il lume: Ma scusa non puoi spedirmela PER POSTA?
Eh, si, rassegnatevi. Il nostro cervello è talmente assuefatto alla tecnologia da non prendere nemmeno più in considerazione questi sistemi antidiluviani! 😉
È verissimo. Ormai siamo talmente invasi dalla tecnologia che anche una cosa banale come la spedizione di una lettera ce la siamo quasi completamente dimenticata.
Da tenere sempre presente anche per altre occasioni 🙂
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Vero, mia cara, verissimo 🙂
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“Tecnologia” ( dal greco antico Teknè = abilità, capacità + loghìa = studio di, scienza, di …. ) è la scienza in grado di riprodurre utili capacità attraverso strumenti semplici, o talvolta complicati !
Quando un uomo zoppo, per aver perso la gamba, utilizza un bastone ( o una sofisticata ‘protesi’ che riproduca con materiale compatibile il sostegno e le articolazione di una gamba ) “è tecnologia” …. ed è una scienza vecchia come il cucco, come del resto già ce lo indica la parola stessa, che ci rimanda a quella antichissima lingua che fu espressione della civiltà ellenica .
L’ assuefazione, comprensibile in chi ha perduto per sempre una gamba …. è un fatto naturale, dovuto all’ esigenza di stare in piedi e camminare pur essendo, lo zoppo, privo di una gamba .
La stessa tecnologia diventa invece una scemenza, indotta dal consumismo sfrenato, quando, pur in possesso di entrambe le gambe perfettamente funzionanti, una persona sana usi il bastone ( o una protesi sofisticata ) per fare le stesse, identiche cose che sarebbe in grado di compiere ‘anche senza utilizzare il bastone’ . Ciò, @Rossana cara, è tipico in chi, pur essendo in possesso di un cervello in grado di elaborare i pensieri ( belli o brutti che siano … ma pensieri originali ), preferisca gettare quest’ organo essenziale e naturale nel secchione delle immondizie, scambiando scioccamente per orgogliosa modernità quella che, invece, è pura e semplice cialtroneria, istinto masochista …. rinuncia ad essere ‘persona libera e pensante’ per essere ‘persona alla moda’ ! 😐
Nell’ esempio personale che ci hai raccontato, hai stigmatizzato il fatto di non aver risolto subito il tuo problema ( quello di ricevere una fotografia dalla zia … ) ‘usando un mezzo antidiluviano come la posta’, e cioè attraverso l’ invio ad altri di nostre parole scritte …. ma ti sei domandata quanti/quante siano le persone che, usando, pure per mettere lo zucchero nel caffè o per capare una patata, gli ipad, gli smartphone e gli altri strumenti della tecnologia informatica, non sanno più mettere una parola accanto all’ altra per formare una frase ??? 😯
Stiamo riempiendo il mondo di plastica …. e lo impoveriamo, giorno dopo giorno, della materia grigia, l’ unica che ci differenzia dalle bestie …. ma che fà ???
Evviva la tecnologia, ovviamente con vuoto a non rendere !
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Ogni tanto fa veramente bene tornare “indietro nel tempo”, vero? Magari non troppo spesso, e non troppo a lungo, ma riassaporare ogni tanto i nostri bei vecchi tempi (pur con i nuovi a portata di mano) è proprio bello. Io talvolta sento davvero un po’ di nostalgia di quando da bambine si facevano le ricerche a mano, sui libri, e si ritagliavano le foto dalle riviste, dopo tanto aver cercato quelle adatte. Mi ricordo che avevamo “conoscere” e il libro dei “quindici e li consultavamo spesso…altro che l’odierno copia-incolla da Wikipedia!
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è proprio così. Ma a volte tornano utili. Hai mai sentito parlare di blackout elettrico? di pc impallato, di reset, di attacco virale, di stampante out, di mancanza di rete, ecc…? penso proprio di sì.
Ciao,
ci siamo perse un pò in queste tortuose vie del web, Vediamo di ritrovarci.
Marirò
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Guarda, quando manca la corrente con mio figlio piccolo è un delirio. Che vuoi, loro ci sono nati tecnologici e stare senza connessione o senza i loro gingilli elettronici è come per noi stare senza mangiare 😉
p.s. Io ti ritrovo volentierissimo 😀
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Io ricordo sempre il black out in tutta Italia di qualche anno fa, fu davvero uno sballo cercare di arrangiarsi senza elettricità! 😀
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Ma sai che a me invece piace stare per un po’ senza la corrente? E illuminare la casa con le candele…giusto un po’ però, con 5 persone in famiglia la lavatrice non può stare troppo in ferie! 😉
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Bello, però, farsela lasciare in latteria… cose d’altri tempi! Ma con tutta ‘sta tecnologia, quante belle cose ci siamo persi? Compreso la possibilità di incontrare la zia e di fare quattro chiacchiere…
😉
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Ciao, benvenuta! Verissimo quello che dici. Anche perché siccome c’è un po’ di distanza, ci vediamo proprio di rado. Serve sempre un’occasione particolare per fare quattro chiacchiere, tanto siamo sempre di corsa e affannati ci perdiamo il gusto delle cose piacevoli.
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