Quattro chiacchiere · Schegge di vita

Il “miracolo” di Pollice Nero

Adoro i fiori. Tutti i fiori indistintamente. Purtroppo per me quest’amore non è ricambiato.

I fiori e le piante sono fra le cose che maggiormente mi  mettono allegria.
Probabilmente a causa della mia “dipendenza da colori.”
Nonostante cerchi in ogni modo possibile di curarli al meglio, puntualmente succede un disastro.
Quest’anno, anche spinta da mia mamma, ho comprato una camionata di fiori e terriccio e ho passato due giorni a piantare trapiantare. La storia che si ripete ogni anno è che quello che riesce a non seccare d’estate non riesce a superare l’inverno.
In base a questa rivelazione abbiamo deciso di acquistare solo piante stagionali.
Anni fa sceglievo le piante che mi piacevano e le sistemavo dove mi piaceva che stessero. Senza badare al tipo di necessità delle piante in questione, le mettevo dove pareva a me, e di conseguenza quelle non potevano trovare di meglio che morire fra le più atroci sofferenze.

Allora ho capito che non potevo piegarle al mio volere. E mi sono dovuta piegare io.

Ho cominciato a metterle dove volevano stare loro. Quelle amanti del sole, sulla terrazza davanti, nei vasi. Le bisognose di ombra, nel giardinetto dietro, in terra. Queste erano le più sfortunate, perché fra i ragazzi col pallone ed il cane con le unghie erano destinate ad una misera breve vita senza chioma né radici…

Visto che negli anni sono riuscita a convincere  sia i ragazzi che il cane (quasi del tutto, ma sporadici episodi si ripetono), che le piante hanno bisogno di quelle loro piccole ma importanti parti vitali, ora spero di riuscire a fare il “miracolo”.

Si, perché di questo si tratterebbe, visto che appunto sono un “pollice nero” mio malgrado.
L’inizio promette bene, perché un piccolo miracolo si sta già verificando: l’anno scorso al campo avevamo piantato una quindicina di piantine di fragole. Con tutta la loro buona volontà non riuscivano a scacciare le lumache, che si sono mangiate buona parte del raccolto.

Che ha fatto la furbissima “Pollice Nero”?

He, he, he!  Ho avuto un lampo di genio. Ho tolto le piantine, le ho ripiantate con terra nuova in due cassette da balcone e le ho attaccate al muretto della terrazza, dove adesso godono di tanto sole e dove finalmente sono al riparo dalle insidiose lumache!
….Per i merli ho già in mente un’altra soluzione….
(no dài, non pensavo alla carabina, ma ad una piccola rete con cui coprire i vasi…)

 

Fragole

4 pensieri riguardo “Il “miracolo” di Pollice Nero

  1. Ciao simpatica Rossana. il Tuo racconto molto piacevole mi ha fatto pensare ….
    Io vivo in campagna e sono “sommersa” dalle piante.
    Ma non per questo ho rinunciato ad avere i miei fiori e piante nel giardino di
    casa e nei vasi.
    Ma con tutte le attenzioni , le cure e affetto spesso mi muoiono.
    Allora ho deciso di lasciarle libere di nascere dove vogliono loro.
    Morale: Stanno benissimo
    Come vedi sei in buona compagnia.

    Una splendida giornata per Te
    Gina

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  2. guarda per i Merli l’unica cosa è appunto metterci una rete che protegga le piante… ti consiglio quella di plastica a maglie fine perchè se prendi una semplice rete di cotone rafforzato il merlo te la disfa in un secondo!

    nella serra dove ho l’orto bio da primavera ad autunno inoltrato, quando è scoperta in pratica, c’è una sorta di tetto fatto con la rete, io l’ho dovuta mettere metallica perchè sorregge anche la struttura in legno della copertura…

    sono uccelli di un’utilità spaventosa ma fanno anche danni spaventevoli 😛

    le fragoline sono deliziose solo a guardarle.. gnam gnam

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Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra ch'io ho detto la mia...

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