Pittura · W.I.P.

Ancora un altro passo

Aggiornamento quadro in corso, ecco un altro passo avanti…

L’anatra è finita, devo solo correggere la base, perché mi sono accorta solo dalla foto che è un po’ in discesa. Sembra strano, ma facendo una foto si possono notare errori che ad occhio non si noterebbero. Oltretutto la foto fa schifo, non rendono i colori, che sono molto più vividi. Devo per forza ricomprare una fotocamera decente…

Quattro chiacchiere

Certo siamo messe proprio male…

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Se dobbiamo credere che la pubblicità rispecchia la nostra vita, devo dire che il quadro è demoralizzante.
Vediamo uomini che si spupazzano bellissime donne nelle auto o in una barchetta sotto i Faraglioni, uomini che non devono chiedere mai, e che se proprio sono distrutti da una notte di passione possono darsi una tiratina alle borse sotto gli occhi con il  roll -on.
Ovviamente girano in auto da sogno, soli, o tuttalpiù  con una bella stangona accanto, ad ammirare il panorama nel silenzio dell’abitacolo.

Destino diverso per noi, afflitte da perdite di ogni tipo e colore, peli superflui, pruriti intimi, dolori di ogni  origine e natura.
Sempre alle prese con i vestiti che non entrano (ma li hai mangiati i Kellogg’s?) o con pasticche dimagranti da ingurgitare di giorno e di notte, creme spalmabili sui punti difficili, capelli tinti, stinti, arricciati o lisciati.
Viaggiamo con  passeggini, biciclette e bambini urlanti, tutto ben incastrato in piccole utilitarie (ma perché loro da soli in auto grandissime,  e noi aggrovigliate  tipo Tetris con tutta la mercanzia?), ci diamo la carica con  un rito propiziatorio Mahori (giusto per impressionare le piccole belve, nella speranza che ci facciano almeno concentrare alla guida).
Se proprio siamo veramente in gamba riusciamo a preparare una merenda decente, o addirittura un pasto frugale. Magari con l’aiuto di cibi precotti e surgelati.

Menomale che possiamo almeno contare sul valido aiuto di Giovanna, che però, dopo averci verniciato la ringhiera, dà l’idea di volerci ripassare anche il marito. Chissà, magari è proprio lei, seduta sulla loro macchina, che si sta facendo portare ai Faraglioni…

A noi non resta che sperare in qualche prodotto che ci faccia passare il prurito…

¯¯“…siamo così, dolcemente complicate…” ¯¯

Quattro chiacchiere · Schegge di vita · Senza categoria

Posto di blocco

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Ieri mattina  percorrevo in macchina la “strada nuova”, la variante di cui parlavo nel post precedente.
Le auto che incrociavo, provenienti dall’altro lato, mi facevano segnalazioni con i fari. Sappiamo bene di cosa si tratta, è la “solidarietà dell’automobilista”, che avverte i poveri ignari che stanno per avvicinarsi ad un posto di blocco dei carabinieri.

Ora mi chiedo: perché?

Lo facevo anch’io tanti anni fa. Poi ho capito.
Ho capito che se un’auto mi incrocia e io l’avverto posso ottenere diversi risultati positivi:

  • L’automobilista capisce, e se non ha la cintura se la mette.
  • L’automobilista capisce, e se va troppo forte rallenta. Probabilmente non si ucciderà sbandando alla curva.

Però ci sono anche dei lati negativi:

  • L’automobilista si mette la cintura solo perché ci sono i carabinieri, la prossima volta non lo farà, e la sua vita  sarà di nuovo in pericolo.
  • La prossima volta quell’automobilista correrà allo stesso modo, e forse anche di più, e si ucciderà, magari portando con sé anche qualcun altro.

Questi sono i pro e i contro se lampeggio a qualcuno tendenzialmente onesto. Il problema vero si pone se per un fortuito caso incrocio proprio l’auto che i carabinieri in questione stanno cercando. Mettiamo che siano degli evasi, o dei rapinatori.
Io lampeggio, in un impeto di  “solidarietà dell’automobilista”, li avverto,  loro girano la macchina e scappano. Ottimo risultato davvero! Comportamento da cittadina modello!

Il problema qui è che, nonostante tutti diciamo che siamo a posto, quando vediamo polizia o carabinieri un piccolo tuffo al cuore ci viene… non dite di no che tanto non ci credo…

E’ proprio la mentalità che è sbagliata. Le forze dell’ordine sono lì davvero  per proteggerci e aiutarci,  non è solo un motto.
Io ne ho avuto prova diverse volte nella mia vita, specialmente in questa occasione.

La mentalità giusta dovrebbe essere quella di comportarsi nel modo migliore per proteggere la nostra vita e quella degli altri, e non per non incorrere in una multa.
Mi raccomando allora, non lampeggiate  ai posti di blocco! Ok?