Le confezioni di tè nell’ armadietto di cucina sono sempre in aumento; non lo prendiamo spessissimo, ma quando lo facciamo, ognuno ha la sua preferenza: chi lo vuole alla pesca, chi ai frutti rossi, poi c’è quello verde (mio) e quello normale deteinato per la mamma, perché fa bene qui e lì. Insomma le scatoline aumentano e lo spazio manca. Allora un po’ di tempo fa pensai di acquistare una scatola in legno con i divisori, dipingerla e tenerla sul marmo di cucina.
Finalmente trovai questa sul catalogo “Introvabili”
Era l’ideale. Sottile abbastanza da non occupare troppo spazio e sufficiente per almeno 6 tipi di tè, poi i vari avanzi li avrei potuti tenere tutti raggruppati in una sola scatolina. Affare fatto, la compro!
L’affare l’hanno fatto loro….come tutte le cose dei vari cataloghi di oggettistica varia per la casa, sono fatte dai cinesi.
Non per essere razzista, ma che le cose fatte dai cinesi sono tirate via è un dato di fatto. Ed è anche ovvio che sia così. Se a uno gli paghi un euro al giorno per lavorare, non è che poi ci mette la cura e l’attenzione e la passione dell’artigiano Made in Italy. Come ho potuto mai pensare che in questo caso potesse essere diverso? Il fermo centrale bloccava le bustine e la parte retrostante, troppo bassa, le faceva cadere dietro mentre si apriva la ribaltina. Per non parlare della qualità del legno (il lato destro della rialtina era tagliato storto, c’era una fessura che ci poteva passare un topo in corsa…) e della decorazione, che vista da vicino faceva diventare i capelli dritti e rigidi come le schegge che spuntavano qua e là da quella scatolina. Una rabbia….
Decisi che l’avrei smontata pezzo per pezzo e cercare di recuperare il tutto nel miglior modo possibile. Tanto, peggio di così…
Ho sfilato i perni laterali, ho scollato i tre fermi che bloccavano l’antina (e pure le bustine!), ho chiuso la fessura laterale (mi spiace per il topo, sarà per un’altra volta…) e ho dato una poderosa passata di carta vetrata.
Ohhhhh, ora si che si ragiona! Vediamo….come potrei farla…. ma sì, shabby chic in colori che si intonino al marmo della cucina, con fiori a decorative painting. La scrittta mi piace, quindi la ricalco e poi la riporto sul davanti della ribaltina.
Eccola dopo il primo passaggio di colore.
E qui dopo il secondo colore.
Dopo la scartatura.
Adesso riporto la scritta…..
Ok, il resto è da fare….intanto che aspettate prendetevi un tè
verrà sicuramente molto meglio dell’originale!
buon inizio settimana! 🙂
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Grazie, speriamo…perché prima della fine faccio sempre in tempo a rovinare tutto… 🙂
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Capisco perché l’hai presa: dal catalogo sembra uscita dal catologo della Twinings. Pero alle tue modifiche ho reagito così: 😮 . Bellissimo! 😀
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Già, hai visto la foto? Guarda, non sai la delusione quando mi è arrivata.
Avevo sperato di dipingere solo l’esterno e invece…bah, mi servirà per esperienza. Intanto hanno ricevuto una bella mail di protesta e da allora in poi i loro cataloghi a casa mia sono davvero “introvabili” perché fanno il tragitto diretto cassetta della posta->scatola della carta! 😀
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Sei forte … @Rossana … e – giustamente – non ti arrendi mai ! 🙂
Epperchè, poi ?!?
I @cinesi 😎 si sa : “poco pagare, poco valere e poco durare” …. ma non conoscevano @Penny, i cui pennelli ribelli fàn belli anche gli orpelli !
Ebbene @Rossy, fino ad ora : BRAVA BRAVISSIMA ……………. ma
attendiamo di vedere il “lavoretto” finito !
Frattanto, grazie del tea : io, d’ estate, lo amo al limone, corretto poi con menta ( della migliore qualità … non quella “cinese” 😯 …. obviously ), e possibilmente ‘gelato’ ! 😀
@Bruno …
Ps. Mi sembra che Tu, a giudicare dai colori del template del tuo blog, stia passando il PERIODO LILLA … o no ???
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Per me invece tè verde, con limone.
No, non mi arrendo mai, anzi, quando le cose si fanno difficili è proprio quando mi ci incaponisco ancora di più.
Periodo lilla? Adoro il lilla, il viola, e tutte le sue sfumature. Ma più che altro mi piace CAMBIARE. 🙂
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p.s. a proposito di manodopera cinese…un signore che conosco aveva una ditta di borse sportive. In un periodo di intenso lavoro (ormai parecchi anni fa) davano il lavoro in conto terzi ad una ditta cinese, mandavano loro tutto il materiale e poi riprendevano le borse finite. Non ci crederete se davano loro due o tre cerniere in più per scorta (nel caso ce ne fosse qualcuna non funzionante) si vedevano restituire le borse con una cerniera in più! Loro ce le mettevano tutte, non si ponevano neanche il problema del motivo per cui ce n’erano alcune in più, quelle erano e quelle andavano messe. Ma si può?!?!??! 😦
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Ma allora dillo che sei un fenomeno della natura! Un bacio.
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Eeee…..BUM!!! Esagerata! 😀
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ma che brava,
questa sarebbe perfetta per la mia nuova attività: per le colazioni agli ospiti!! 🙂
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Buon lavoro…
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