
Quest’anno le stelle cadenti sono in ritardo, gli esperti prevedono che cadranno nei prossimi due o tre giorni. In verità, qualcuna dev’essersi avvantaggiata visto che Maurizio giura che proprio ieri l’altro ha avvistato la prima stella cadente in vita sua. E io ero proprio lì, che jattura, guardavo l’altra metà del cielo….
Spero di rifarmi, osservando a naso all’insù la volta celeste nei prossimi giorni. Gli astronomi dicono che cadranno circa dodici stelle l’ora, in direzione Nord-Est. Almeno adesso so da che parte guardare 😉
Ma cosa sono le stelle cadenti? La leggenda narra che si tratta delle lacrime di San Lorenzo, il martire cristiano arso vivo il 10 agosto del 258 perché non voleva ritrattare la sua fede. Secondo gli scienziati, invece, sono particelle di polvere della cometa Swift-Tuttle passata vicino alla Terra l’ultima volta nel 1992, che entrando nell’atmosfera terrestre si incendiano e si trasformano in meteore. (1992…uhm, proprio l’anno di nascita di Simone…, vorrà dire qualcosa?).
Entrambe le teorie sono ugualmente affascinanti.
Sarò fortunata? Chi lo sa… ad ogni buon conto il desiderio è già bell’e pronto per essere sfoderato al momento opportuno.
Preparatene uno anche voi.
E mentre aspettiamo le “lacrime di San Lorenzo” vi lascio in compagnia di questa che è una delle mie poesie preferite (ma tristeeee!)
X AGOSTO
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Tornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano invano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereno, infinito, immortale,
oh, d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male.
(G.Pascoli)