Lavoretti di tecniche varie · Piccoli inconvenienti quotidiani · Quattro chiacchiere · Schegge di vita · Senza categoria

Meglio tardi che mai

Dunque…che dire? Ê passato quasi un anno dal mio ultimo post, e riconosco di aver trascurato non poco questo mio angolino.

Devo ammettere che il telefono la fa sempre di più da padrone, e fra Instagram e Facebook questa mia casetta è rimasta un po’ disabitata.
Chiedo venia. Intanto tolgo un po’ di polvere, apro le finestre e poi ci vediamo per un té, che ne dite?

In questo frattempo ho dedicato parecchie delle mie energie alla macchina da cucire, tant’è che per questo, Pennelli Ribelli (io) si è un po’ risentita con L’Atelier di Smemorina (sempre io) 😉. Per dispetto si è messa subito al lavoro in un nuovo progetto che poteva acquistare già pronto su Amazon ma che ha voluto fare da sé, perdendoci una settimana abbondante (e spendendo forse anche di più 😂 ma lei è fatta così), segando, forando incollando e dipingendo come se non ci fosse un domani. Vedrete di cosa si tratta appena finito.

Dopodiché, se la fatica non mi assale come tutte le volte che devo firmare, incorniciare, ridimensionare le foto, forse riuscirò a pubblicare tutto quello che ho fatto, compresi i lavori di Natale (magari per quelli arriveremo a Natale prossimo).

Spero davvero che stiate tutti bene. Baci baci

Lavoretti di tecniche varie · W.I.P.

Total white e shabby chic

Oh-oh-oh, ma dove mi ero cacciata? No, anche se Maurizio ci ha messo del suo per farmi rischiare un bel capitombolo giù per una collina, non sono stata risucchiata da uno strapiombo in montagna :-D.
Il post post-vacanze arriverà, prima o poi, per adesso posso dire che -corroborata dal riposo vacanziero- ho messo Maurizio al lavoro (armiamoci e partite!) per ripristinare le pareti della casa assecondando la mia necessità di un pulito e riposante “total white”. Quindi via a tutto il colore e sotto con una generosa passata di bianco. Vi lascio immaginare i grugniti di Maurizio quando ha dovuto cancellare con lo sverniciatore la greca a stencil che ornava tutte le pareti del salotto e delle scale…e quando sotto a due mani di bianco ancora rifioriva il pesca e l’albicocca sottostante…e che ci possiamo fare, siamo nati per soffrire 😉
Nel contempo due progetti anche per me, il recupero di un tavolino da fumo realizzato di sana pianta dal babbo nel 1975 circa, ormai rovinato dal tempo e dalla nostra sciatteria, e la panchina dove la Nonna Abelarda (leggi mamma) sta al sole a fare le parole crociate.
Ho deciso di farli in contemporanea, troppo fiduciosa e ambiziosa, ma siccome sia lo stile -ovviamente shabby-chic- e i materiali da utilizzare saranno gli stessi, magari riesco ad ottimizzare i tempi.

Ecco la panchina, reduce da uno dei miei attacchi agli albori del découpage, “decorata” con pansé essiccate…una parola è poca e due sono troppe!

Panchina1

 

Ed ecco il tavolino dilaniato da anni di maltrattamenti in cui veniva usato più che altro come poggiapiedi, la cornicetta del cassetto staccata, parti completamente scollate e il sopra…beh, lo vedete da voi…

Tavolino1

I lavori di restauro del tavolino sono già iniziati ieri l’altro, e la panchina è stata smontata per essere iniziata oggi. Presto vi farò vedere i progressi. Una cosa è certa, danni non ne posso fare. Peggio di così è difficile anche per me! 😉

 

Quattro chiacchiere · Schegge di vita

Somnium interrupta

Odio lasciare le cose in sospeso. Qualsiasi cosa. Dalle pratiche con i vari Enti, che a volte si dilungano oltre ogni limite di sopportazione, alle varie incombenze giornaliere, ai sogni. Esatto. Una delle cose che mi fa più arrabbiare è quando mi sveglio senza aver terminato il sogno che stavo facendo. Non lo sopporto. Nei cinque minuti seguenti, giusto il tempo prima che suoni di nuovo la sveglia, richiudo gli occhi, penso svelta svelta all’ultima immagine del sogno, e cerco di riaddormentarmi per continuarlo. Spesso succede che non riesco a riaddormentarmi in tempo. Altre volte mi riaddormento ma sogno una cosa completamente diversa, altre ancora non mi riaddormento ma mi sembra di si, e continuo il sogno , magari non sognando veramente ma elaborandolo a mio piacimento nel dormiveglia. In ognuno di questi casi non riesco ad essere contenta del risultato. Mi comincia la giornata già con una leggera irritazione e/o insoddisfazione che dir si voglia.
E nonostante  possa sembrare stupido o infantile, mi capita di ripensarci ogni tanto durante la giornata e provo sempre un po’ di rimpianto.
Mi è capitato giusto ieri, durante la pennichella (ebbene sì, faccio il sonnellino come i vecchietti…) stavo facendo un sogno bellissimo e per colpa del telefono non sono riuscita a vedere il finale….rabbia!!! Sono rimasta lì appesa, senza riuscire a sapere…è un po’ come vedere una fiction, solo che qui non sai se e quando vedrai l’ultima puntata.
Sono convinta che le cose incompiute (di qualsiasi genere esse siano) intasano la vita delle persone, la riempiono di se, quando, forse. E magari la soluzione dipendesse solo da noi! Quindi facciamoci coraggio,  raccogliamo le idee e le energie,  e per il poco che dipende da noi, cerchiamo di finire al più presto quello che iniziamo, sogni compresi (prima che suoni il telefono, o la sveglia). Le giornate saranno sicuramente meno stressanti, e potremo risparmiare energie per difendere e realizzare i sogni più importanti: quelli ad occhi aperti, che ci colorano le giornate; quelli nel cassetto, che aspettano di essere spolverati; quelli alla base dei nostri progetti di vita, che dobbiamo difendere con i denti.