Era tanto tempo che non camminavo. Che non camminavo davvero, intendo. E avevo dimenticato quanto faccia bene camminare.
La strada che congiunge il mio paese con quello vicino è piuttosto stretta. Diversi anni fa hanno costruito una variante per evitare una parte del paese e permettere ai camion di arrivare alla zona industriale (chiamata così, ma in realtà si tratta di una decina di capannoni soltanto). Questa strada è bella, larga, circondata dalla campagna. Il comune avrebbe anche potuto farci a lato una pista ciclabile, ma si sa, le cose semplici non vengono mai prese in considerazione. Diverse persone ci vanno a camminare, soprattutto la mattina. E così facevo io fino all’anno scorso, prendevo il cane (soprannominato per ovvi motivi “ i’bboia ” in puro dialetto toscano) e ci facevamo questi 4 chilometri quasi tutte le mattine. Ma uscire con lui non era proprio una passeggiata di salute, era più un misto fra la maratona di New York ed una corsa ad ostacoli. Parlerò di lui magari in un altro post. Poi abbiamo deciso di acquistare un piccolo terreno, giusto per tenere la legna per l’inverno. E’ un terreno simpatico, con un grande spiazzo centrale, circondato da un piccolo boschetto. L’ideale per “ i’bboia “ (ah, dimenticavo, di vero nome fa Charlie), che col suo animo segugio lo sta devastando un pezzo alla volta. Ho iniziato a portarlo lì la mattina, e di conseguenza ho smesso di camminare.
Visto che sono alcuni giorni che ho dolori alle ossa, e che dormo male (sono troppo grassa, e il peso si sente, anche in orizzontale), ho deciso che oggi avrei ricominciato a camminare, ma non con Charlie. Preferisco vivere 🙂 Allora l’ho portato al campo, sono tornata indietro con la macchina, l’ho parcheggiata a bordo strada ed ho cominciato la mia prima passeggiata dopo un anno. Mi sono accesa la musica nel telefono, l’ho messo nel taschino del giubbotto di jeans e sono partita. Devo dire che non ricordavo più la bella sensazione che si prova a camminare, si ricomincia a percepire ogni parte del proprio corpo, il respiro, il battito del cuore. Il suono diverso del respiro quando si fatica per un tratto di salita. Le braccia e le gambe che si muovono in sincronia, il calore del sole sul viso. Si percepisce di nuovo il mondo intorno a noi con un gusto diverso, si assaporano gli attimi. Si rilassa la mente. E si riesce a pensare. Che lusso! Pensare in casa nostra non è cosa da poter fare in libertà. Appena un piccolissimo pensiero si affaccia alla mente, ecco l’interruzione: il cane che mugola per rientrare in casa, i figli che chiamano, o che litigano, o che hanno bisogno urgente di dire una cosa, questione di vita o di morte (magari quando vorresti che parlassero non ti calcolano manco di striscio). Maurizio (marito) ed io dobbiamo andare a fare colazione al bar la mattina, per riuscire a parlare un pochino in santa pace, e ci siamo ritrovati a discutere di un’assicurazione proprio lì sul bancone del bar, perché a casa c’era sempre qualche impedimento (eppure l’educazione gliel’abbiamo insegnata….dov’è che il procedimento si è inceppato?).
Ma quando cammino, da sola in campagna, riesco a riordinare le idee e pensare a tutto quello che voglio.
E se Dio vuole, interrotta soltanto dal canto degli uccellini.
Che meraviglia!
Le buone abitudini non andrebbero mai abbandonate…
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io quest’inevrno sono andata tutte le mattine, facevo più o meno 40 minuti, ti dirò che mi sono sentita benissimo!!!
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hai ragionissima! camminare è fantastico. confesso di usare un surrogato: il runner in palestra, ma anche quello serve a pensare, pensare,pensare. Non cattivi pensieri come quelli che ho mentre stiro, ma pensieri positivi, progetti. Brava!
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