L’idea era che il cane in questione appartenesse a qualcuno che lo amava e lo cercava disperatamente.
Con questa speranza l’ho portato a casa, l’ho nutrito, l’ho fatto sistemare su una comoda e soffice coperta vicino alla cuccia della mia Luna. Luna, l’altra canina che avevo (purtroppo è morta due anni fa), trovatella anche lei, era una signorina ammodo e non ha fatto storie nel dare ospitalità ad un povero viandante di passaggio (di passaggio si fa per dire…). Il povero viandante, satollo e stremato da due giorni di randagismo totale, si è spaparanzato e se l’è dormita come un ghiro tutta la mattina.
Nel pomeriggio lo carico in macchina e lo porto dal veterinario, alla disperata ricerca di un benedetto tatuaggio nascosto o di un microchip che ci facesse capire a chi lo dovevo riportare. Niente. Niente da fare. Niente di niente.
Faccio foto al cane, volantini, denuncia di ritrovamento. I vigili mi chiedono se volevo lasciarlo al canile. MAI E POI MAI, dico io, lo tengo finché non si trova il proprietario. Poi vedremo che fare. Sapete quando uno si tira la zappa sui piedi da solo? Ecco.
Fatto sta che il proprietario aveva pensato bene di perderlo apposta, perché non abbiamo mai saputo chi fosse. Probabilmente un cacciatore che vista l’indole da fuggitivo del soggetto in questione, ha pensato bene che fosse più comodo lasciarlo che perdere le giornate a ricercarlo.
Quindi adesso eravamo legati mani e piedi ad un peloso ribelle a quattro zampe di circa otto mesi, dall’animo cucciolo e l’istinto ringhioso di un cane adulto.
Il seguito alle prossime puntate…..