Se avete in famiglia persone di una certa età, saprete di certo quanto amino parlare della loro infanzia. Raccontano le loro storie passate sempre nello stesso modo, come se anziché averle vissute, avessero imparato tutto a memoria; solo ogni tanto cambiano qualche vocabolo o arricchiscono con un particolare.
Nella mia famiglia il “ponte col passato” è mia mamma, classe 1931, fisico malandato ma mente lucidissima. Il suo periodo storico preferito è ovviamente la guerra, che lei ha vissuto in prima persona. Quando eravamo piccole, io e mia sorella eravamo avide di quei racconti, stavamo lì ad ascoltare di quando bombardavano Firenze, i quando lei che era al pozzo a prendere l’acqua, per poco non fu uccisa. O di quando si riparavano nelle Cave di Maiano, vicino a Fiesole, appunto per salvarsi dai bombardamenti; o delle percosse e delle “purghe” subìte da mio nonno, tipografo e partigiano, da parte dei fascisti. Piano piano però, con il passare degli anni, e il ripetersi dei racconti, abbiamo iniziato ad ascoltare sempre più distrattamente, a volte anche anticipando il resto della storia (e, mi vergogno a dirlo con un’espressione molto eloquente come a dire: “lo sappiamo, ce lo hai già ripetuto un miliardo di volte”).
Anche se è istintivo non fatelo mai; ricordare la loro infanzia per loro è vita, è mantenere lucida la mente, è mantenere intatta una parte della loro storia, ed è anche un modo per riportare in vita le persone che non ci sono più, anche solo per un breve momento.
Dopo questa premessa, veniamo ai fatti:
Spesso mia mamma ci racconta che la sua famiglia, i Baldesi, ha origini nobili. Nonostante ciò, hanno sempre tagliato la miseria col coltello. L’altro giorno quasi per caso, parlando del più e del meno, ci ha stupito con una storia che non avevamo mai, dico mai sentito prima. E cioè che Augusto Baldesi, nonno di suo nonno, era nientemeno che un eroe per Firenze.
Era un vigile del fuoco e fu il primo che ebbe l’idea di aggiungere delle sostanze chimiche all’acqua usata per lo spegnimento degli incendi, per impedire la ripresa delle fiamme. Fu colui che evitò conseguenze tragiche a seguito dello scoppio di una polveriera. Tutti i dettagli di quell’evento sono qui, e qui
Insomma, finalmente dopo anni di ascolto mia mamma è riuscita, con un colpo a sorpresa, a farci ritornare le bambine curiose che eravamo, e a farci di nuovo “ascoltare” con gli occhi sgranati e la lingua i fuori.
p.s. Avviso a tutte le foodbloggers: Quando sperimentate qualche nuova ricetta, e vi va a fuoco la cucina, pensate con dolcezza al mio bis bis bis bis eccetera eccetera bis nonno che vi ha inventato l’estintore!
Buuongiorno Rossana, che tenera bella storia,
questo ricordo della tua mamma.
La memoria dei nostri cari, è da tutelare e proteggere
sempre.
Grazie di averci sorpresi con questa Rivelazione
Complimenti al Tuo Avo
Un caro saluto
Gina
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Bene! 😀 ho nei miei contatti la pro pro pro …eccetera pronipote dell’inventore dell’estitore! . Però la cucina a fuoco noooooo!!!! mi è bastato una volta che mi è esplosa la caffettiera (ho fatto anche un post!). Comunque, è bellissimo poter imparare la storia da chi l’ha vissuta realmente……….altro che libri! ^_^
Ti auguro una lieta giornata Rossana….alla prossimaaaa!!!!! 🙂
Lara
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ciao nel vagabondare tra parole e pensieri sono capitato qua, non posso che dire che il tuo blog è molto bello.
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@Gina: eh, si Gina, loro ne hanno di storie da raccontare. Purtroppo (o per fortuna) molte più di quelle che potremo raccontare noi.
@ Lara: ho letto la tua disavventura della caffettiera, a me successe di dare quasi (ma mica tanto quasi…) fuoco alla cucina del campeggio. Stavo preparando un sughetto e poi mi misi a leggere dimenticandolo…quando tornai in me il fumo nero usciva da ogni fessura del cucinotto (che per fortuna era di metallo)!
@consapevolezzadellanima: Ti ringrazio del tuo passaggio e sono felice che il mio piccolo spazio sia stato accogliente. Ricambierò la visita con molto piacere.
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Ah, le mamme son tutte uguali! 🙂 anche la mia, appena meno giovane della tua, lucidissima ed efficiente, racconta spesso del passato e dei tempi di guerra suoi, ma anche dei nonni e soprattutto di mio padre che abbiamo perso da molto tempo. Ed è vero ciò che dici :è anche un modo per riportare in vita persone che sono rimaste nel cuore suo e di tutti.
complimenti vivissimi al tuo bis bis bis bisnonno (io non so usare l’estintore, ma sapere che c’è e vederlo lì appeso al muro …mi dà già sicurezza )
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Salve. Sto terminando un libro su di una Villa del quartiere di San Gervasio e nel testo parlerò di lui e pubblicherò il busto di Augusto Baldesi che si trova al comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze. Lei per caso ha una foto di Augusto Baldesi da poter inserire nella pubblicazione ? Grazie
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Buongiorno e grazie per la sua visita. Non so se qualcuno della famiglia abbia una foto, lo spero davvero. Chiederò a tutti i parenti e poi le farò sapere in ogni caso. Grazie
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Grazie Attendo notizie. D.
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Le ho appena mandato una mail. Un saluto.
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