Senza categoria · Teaser Tuesdays

Teaser Tuesday #1

Ho scoperto un bel modo per pubblicizzare i libri e forse, perché no, invogliare qualcuno a leggere un po’ di più. L’iniziativa si sta diffondendo a macchia d’olio fra i blogger, io  l’ho scoperta da  Valentina  ma l’idea parte da questo blog che fra l’altro ha molte altre iniziative riguardo ai libri.

Cosa si deve fare? E’ facilissimo, la ricetta è semplice:

  • Prendi il libro che stai leggendo
  • Aprilo a una pagina a caso
  • Copia un breve paragrafo di quella pagina (“Teaser”)
  • Fai attenzione a non scrivere spoilers! *
  • Riporta anche il titolo e l’autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro lista dei desideri,  se sono rimasti colpiti dall’estratto.

* paragrafi rivelatori (può anche darsi che ci sia qualcuno che non sa l’inglese, no??!)

Ecco il mio Teaser di questa settimana:

Sul prato la neve è più fonda, scricchiola sotto i nostri piedi. Solchiamo insieme tutta la novità di quella coltre. Tracciamo coi talloni i nostri nomi, cercando di scalzarla, di arrivare all’erba. Ma ogni segno che lasciamo si riempie subito di neve fresca. “Guarda” dice Adam. Si sdraia sulla schiena e comincia ad agitare braccia e gambe. Urla per il freddo sul collo, sulla nuca.
Si rialza, pesta forte i piedi  per scrollare la neve dai pantaloni.
“Era per te”, dice. “L’angelo della neve.”
E’ la prima volta che mi guarda da quando ho scritto quella cosa sul muro. Ha gli occhi tristi.

Jenny Downham – “Voglio vivere prima di morire” pag. 249

Mi piace questa iniziativa, quindi appuntamento ogni martedì. Se vi interessa, ovvio.

Saluti e auguri · Schegge di vita · Senza categoria

Se…

  • Se quando siete sedute sul divano sembrate una balena spiaggiata e per rialzarvi serve un paranco…
  • Se siete rimaste bloccate fra le porte della banca e vi accorgete del cartello “entrare uno per volta”…
  • Se dite a vostro figlio: “Camminiamo in fila indiana” e lui vi risponde: “Ma come facciamo? Tu da sola sei già in fila per due!”…
  • Se le cinture di sicurezza dell’aereo hanno un effetto “laccio emostatico”…
  • Se non potete salire sulle attrazioni del Luna Park perché non si chiudono le maniglie di sicurezza…
  • Se le maglie non sono mai abbastanza lunghe ed i pantaloni abbastanza larghi…
  • Se i vostri figli hanno scritto sul frigo “Sei a dieta avvoltoio!” con le letterine magnetiche del Danone…
  • Se la prima rampa di scale vi stanca e la seconda vi uccide…
  • Se al supermercato i bambini vi guardano e tirano la mano della mamma, e quella dà loro un’occhiataccia…
  • Se il detto “Grasso è bello” inizia a starvi stretto (pure quello)…
  • Se in giro vedete sempre meno persone più grasse di voi…
  • Se guardandovi nelle vetrine vedete riflessa un’immagine che non vi piace neanche un po’…

Se recentemente  vi è capitata una o più di queste situazioni, ebbene è arrivato il momento tanto temuto. E’ davvero ora di correre ai ripari. E visto che queste situazioni a me sono capitate TUTTE,  direi che il mio momento è giunto già da un po’. Manca solo che la bilancia arrivi al punto massimo raggiungibile e poi la disfatta è totale. Quindi, prima di questa ulteriore umiliazione, ho deciso di  rimettermi a dieta. Che stavolta spero di portare a termine, riuscendo a mantenere poi il peso raggiunto. Ho rimandato questa decisione fino all’inverosimile, e prima che si arrivi al punto di non ritorno, e visto che ci si avvicina pure alla famigerata menopausa (che di certo non aiuta a dimagrire), è ora di prendere il toro per le corna. Quindi farò bagordi aspetterò ormai fino a fine agosto e poi, mese nuovo vita nuova, giù di dieta e di palestra. Sostegno morale richiesto.

p.s. Chi volesse inviare panini sottobanco mi può contattare via mail per l’indirizzo Occhiolino

Charlie, ovvero: come complicarsi la vita · Contro l'abbandono

Il fuggitivo

Ci credereste? Il nostro Charlie è scappato ieri sera per farsi un giretto per i boschi….mentre lo cercavamo chiamando a squarciagola, mi sono messa a ridere…

Maurizio: – Perché ridi?
Io: – Ci pensi? Siamo stati abbandonati a ferragosto! 🙂

C’è qualche legge contro l’abbandono degli umani?

p.s. per fortuna dopo circa tre ore è “venuto a riprenderci”!

Quattro chiacchiere · Schegge di vita · Senza categoria

Sogno di una notte di mezza estate…

La prima cosa che vidi appena riaprii gli occhi fu la donna che era lì vicino a me. Era vestita di bianco ed aveva i capelli raccolti in uno chignon. Un dolore lancinante al polso sinistro mi riportò alla realtà. Si, ero sicuramente in un letto d’ospedale, e la donna mi stava ricucendo una ferita, dalla quale si potevano intravedere i tendini.
– Che cosa è successo?  – Mi chiese.
Feci uno sforzo per riuscire a ricordare i particolari, dapprima era tutto confuso, ma piano piano i dettagli cominciarono a riaffiorare. Si, adesso ricordavo. Era successo tutto all’improvviso. Eravamo lì per proteggere una famiglia…
Avevamo adibito a “base” una stanza nel seminterrato della casa. Dopo cena ero scesa giù per il rapporto ed avevo visto il nostro comandante che guardava alcune medaglie. Le lacrime mi erano salite agli occhi.
-Qual’è quella di mio padre? –avevo chiesto- E’ una medaglia di seconda classe, alla memoria. Come se l’è guadagnata?
Lui aveva abbassato lo sguardo  serrando i denti,  ed io capii che non avrei ricevuto risposta. Con un nodo alla gola ero risalita su per le scale. A metà del pianerottolo una cesta in vimini accoglieva la cagna di proprietà della famiglia. Era una bella femmina marrone, grande e docile. Stava per partorire. Mi fermai ad accarezzarla mentre a stento cercavo di soffocare i singhiozzi. Lei mi guardò con una tenerezza ed una gratitudine infinite, con quello sguardo amorevole che solo i cani sanno fare. In quello stesso momento un rumore al piano di sopra mi fece trasalire. Mi asciugai in fretta le lacrime col polsino della manica,  impugnai la pistola e salii guardinga le scale. La porta finestra era aperta,  la casa tutta buia e silenziosa, adesso. Ispezionai il pianterreno e mentre stavo per salire a controllare la famiglia, dalla finestra scorsi  una figura vestita di nero che si stava dirigendo di corsa verso un suv bianco parcheggiato lì vicino. Dalla macchina dei colpi di pistola partirono verso di me. Risposi al fuoco. Il mio collega accorse in mio aiuto ed entrambi ci mettemmo a correre. Scaricammo le pistole contro l’auto, ma evidentemente i colpi non andarono a segno, dal momento che l’auto cominciò ad inseguirci. Il nostro mezzo era dal lato opposto della casa, non saremmo riusciti ad arrivarci. Ci guardammo ed iniziammo a correre verso una casa vicina, salimmo di corsa tutte le scale, ma i tipi là non si davano per vinti. Ci seguirono sempre sparandoci contro, per fortuna anche la loro mira lasciava un po’ a desiderare. Riuscimmo ad arrivare quasi ai tetti. Scavalcammo una finestra e ci attaccammo penzoloni ad una scala orizzontale, che ci avrebbe permesso di arrivare alla casa opposta. Era la nostra salvezza. Tutte quelle ore di addestramento stavano dando i loro frutti…AH! Che cos’era? Malediz…! Un ferro sporgente mi aveva ferito  al polso sinistro, una ferita profonda, il sangue scorreva veloce lungo il braccio, e, gocciolando  dal gomito, cadeva su un tettino di lamiera alcuni metri più in basso. Con quella ferita non ce la facevo ad andare avanti aggrappata con una sola mano….Guardai il mio collega, saltare giù sarebbe stata l’unica soluzione…forse il fragore della nostra caduta sul tetto avrebbe richiamato l’attenzione dei vicini, ed i nostri inseguitori avrebbero desistito dal cercare di raggiungerci.
Così facemmo…e poi, il buio…
Ah! Maledettta infermiera, ma almeno potrebbe usare un po’ di anestetico?!
– Ecco fatto – disse, e si allontanò.
Solo allora notai il mio collega, seduto su una sedia ai piedi del mio letto.
– Ora che si fa? – Gli chiesi.
-Si torna a casa.

Senza categoria · W.I.P.

Come “salvare” il portafoglio…

Più che un w.i.p (work in progress) si tratta di un w.a.f (work already finished :-)), infatti l’ho finito giusto poco prima di partire per le ferie, e finalmente sono riuscita a montare le foto. Avevo da tanto tempo un portafoglio inutilizzato, di quelli da poco prezzo che si comprano nei mercati, molto comodi perché grandi e con tante tasche, ma terribilmente anonimi. Mi faceva tristezza vederlo lì abbandonato in un cassetto, e allora mi sono decisa a “trasformarlo”. Ho acquistato i colori per stoffa (era da tanto che ne avevo voglia) ed ho tentato un restyling in decorative painting.
Ho disegnato un tralcio di fiori che attraversasse entrambe le facce del portafoglio, in modo che fossero unite, e poi via coi pennelli!

Ecco le varie fasi del lavoro:

Ed ecco il lavoro finito:

Ora l’unico problema è che…è vuoto!!!